Sono 37 le proprietà che cambieranno presto intestatario: si tratta di aree comunali lasciate all’incuria. Il Comune di Piacenza ha così deciso di conferire questi terreni a chi presenterà le migliori proposte per il riuso delle aree suddette, senza dover spendere nemmeno un euro.
L’iniziativa più significativa riguarda l’ex officina Berzolla. L’officina è ormai in disuso, ma le dimensioni dell’edificio sono tali da consentire diverse attività in favore del territorio. Il Comune si riserva quindi la possibilità di “regalarlo” a chi volesse accollarsi i costi dei lavori e dare nuovo lustro a uno degli edifici diventati quasi storici a Piacenza.
L’amministrazione non intende solo svendere ai privati: molto interessante risulteranno anche le acquisizioni che il Comune potrà fare dopo aver evitato così i costi delle aree dismesse. Oggi, spiega l’assessore all’Urbanistica della città, sul Palazzo Farnese il Comune paga delle concessioni, che risparmierebbe se il palazzo fosse di sua proprietà.
Modificare le mappe catastali, aggiornandole, non è un grandissimo problema, anzi, risulta fondamentale in caso di controlli: lo sa bene il Comune, che sta procedendo alle cessioni attraverso diversi momenti, per verificare a chi andrà questo o quel terreno e con quali finalità.
Se per l’ex officina Berzolla il Comune si accolla dei costi “a vuoto”, ovvero senza un ritorno economico per la città, diversi sono i pro e i contro che vanno valutati per singolo progetto. Lo dimostra anche la critica del Movimento Cinque Stelle piacentino: secondo i detrattori, le mappe catastali servirebbero solo nell’assegnare i terreni e non nel valutare le varie situazioni già presenti sul territorio.
Secondo l’opposizione, prima di lasciare ai privati, sarebbe importante vedere se il Comune non possa trarre qualche profitto nell’interesse pubblico: c’è la possibilità di utilizzare quelle aree per le piste ciclabili o per altri progetti comunali?
L’assessore competente ha risposto di stare valutando caso per caso le varie proposte e che l’aggiornamento delle mappe catastali non sarà una semplice svendita dei beni pubblici. L’importante, per il Comune, è ora limitare le spese per quei beni che hanno dei costi (stimati in 30mila Euro l’anno), ma che non stanno dando nessun beneficio alla comunità. Si attende la discussione sul da farsi nei prossimi giorni.