Gli acquisti online hanno conquistato definitivamente il mercato, incentivati soprattutto dalla situazione globale durante la pandemia. I consumatori, costretti a casa per via delle restrizioni, hanno acquisito nuove abitudini d’acquisto e hanno conosciuto nuovi strumenti per comprare beni di prima necessità e anche beni di consumo.
L’Italia in questa crescita globale è tra i primi posti al mondo, anche perché prima della pandemia era molto indietro rispetto a numerose nazioni. Questo perché il nostro è un paese caratterizzato da piccole e medie imprese che si aprono al nuovo con tempi molto più lenti e che prima di fare grandi investimenti in nuovi mercati, ci pensano molto bene. Lo dimostra il fatto che, nonostante il +78% dello shopping online in Italia nel 2020, il 47% delle PMI ancora si dimostra scettico sull’e-commerce. In questo scenario ancora altalenante sarà dunque fondamentale creare delle strategie ben precise, soprattutto di formazione e di informazioni, per portare le aziende ad una crescita che permetta loro di essere competitive non solo in Italia ma anche all’estero con un processo di digitalizzazione diffuso. L’e-commerce sarà uno dei pilastri della digitalizzazione, perché sempre più persone cercheranno online i prodotti ai quali sono interessati e avranno bisogno anche di assistenza nella procedura d’acquisto. Tutto questo produrrà nuovi posti di lavoro e porterà alla creazione di nuove professionalità.
Le caratteristiche dell’e-commerce in Italia
Secondo i dati dello Shopping Index, il report trimestrale di Salesforce, l’Italia si posiziona al quarto posto nel mondo con il maggior aumento di percentuale sugli acquisti online. Il mercato degli acquisti online in Italia vale 39,4 miliardi di euro con un aumento del 21% rispetto al 2020. I settori che fanno registrare il maggior numero di transazioni online sono il food & grocery, con un +38%, l’abbigliamento, con il +23% e il beauty con il +19%. Seguono poi l’arredamento e l’home living con il +18% e l’informatica ed elettronica con un +10%. Come si può vedere un mercato molto variegato, che conferma un interesse diffuso per questa nuova modalità di acquisto, che di fatto permette di risparmiare tempo e di cercare con più cura ciò che occorre. A fare la differenza ci sono poi i servizi aggiuntivi dell’e-commerce, come l’ampio margine di tempo per la sostituzione e/o restituzione, l’assistenza costante e, non ultima, la convenienza del prezzo, perché le aziende risparmiando sui negozi fisici riescono a ridurre il prezzo del prodotto.
Fanno registrare crescite importanti anche i servizi. Al primo posto si collocano Turismo e Trasporti con un +54%, anche se non dobbiamo dimenticare che vengono da due anni di estrema perdita. Sorprende anche il numero dei web shopper italiani, stimato in 27,7 milioni di persone, a testimonianza di una platea immensa assolutamente da tenere in considerazione grazie a politiche aziendali innovativa.
Come lavorare nell’e-commerce
Visti i numeri straordinari dell’e-commerce, le figure che lavorano in questo ambito saranno sempre più richieste e l’impiego sarà molto stimolante perché permette di usare strumenti innovativi, che consentono al professionista di entrare in contatto con nuovi mondi e nuove abitudini. Per lavorare nell’e-commerce è necessaria una laurea in materia di economia e commercio, perché è fondamentale conoscere come si elabora un business plan e come si gestisce una strategia commerciale. Sarà poi utile perfezionare le competenze con master e corsi di specializzazione in comunicazione digitale, che si possono frequentare anche online grazie alle università telematiche come Unicusano. Per ultimare poi la preparazione sarà importante fare molta pratica e seguire diverse aziende, sperimentando strumenti e strategie sempre nuove.